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XXVII Giornata Mondiale Alzheimer

XXVII Giornata Mondiale Alzheimer e IX Mese Mondiale Alzheimer

Sabato 26 settembre, per celebrare la XXVII Giornata Mondiale Alzheimer, si è tenuto, presso il Salone Conferenze della SOMS di Borgomanero, il Convegno:

“Ripensare l’Alzheimer – Curare la relazione per migliorare la qualità di vita”

Un incontro con Gloria Frisone, Dottoressa di Ricerca in Antropologia Medica, che ci ha parlato di come, attraverso questa scienza, si possa ri-definire la malattia di Alzheimer.

A causa dell’emergenza sanitaria in atto, la partecipazione al convegno è stata consentita solo previa prenotazione.

“Il Mese Mondiale Alzheimer (settembre) e la Giornata Mondiale Alzheimer (21 settembre) – ha spiegato la Presidente di Alzheimer Borgomanero ONLUS, Viviana Beccaro “…sono importanti eventi creati per sensibilizzare e contrastare lo stigma verso la demenza. L’impatto di questa campagna è in continua crescita, ma lo stigma e la disinformazione che circondano la demenza rimangono un problema globale…”

Ed ecco dunque, attraverso le parole stesse della Dott.ssa Frisone, un’estrema sintesi di quello che è stao il suo intervento:
“Secondo la nozione sociale, l’Alzheimer è una perdita della memoria associata all’invecchiamento cognitivo che intacca il sé della persona malata fino a dissolvere in parte o del tutto la sua stessa identità. Per questa ragione, come si evince dal racconto di malati, familiari e medici, la malattia è vissuta come un declino lento e progressivo verso una specie di «morte dell’anima» (de-mens), che anticipa la morte del corpo. Le nostre visioni implicite di Persona, Identità e Memoria condizionano la definizione medica di Alzheimer e il significato sociale associato alla malattia, finendo per avere un impatto negativo sulle esperienze dei malati e delle loro famiglie. A ciò si associa il rischio di un concreto peggioramento del deterioramento cognitivo e dei sintomi ad esso associati: disturbi della memoria, del linguaggio, dell’attenzione, dell’orientamento spazio-temporale e delle funzioni esecutive. Per migliorare la salute e la qualità di vita delle persone coinvolte, occorre riflettere sulle rappresentazioni negative e sui significati drammatici associati alla malattia e alla perdita di memoria, promuovendo un vero e proprio cambio di prospettiva che trasformi la visione dell’Alzheimer come “perdita del sé” in una visione dell’Alzheimer come “permanenza di sé”.

Ricordiamo che Gloria Frisone è:

  • Ricercatrice post-doc della Fondation Croix Rouge Française.
  • Dottoressa di ricerca in antropologia sociale e etnologia (EHESS, Parigi); Ricercatrice associata (CESPRA, Parigi)
  • Membro del Gruppo Remedia: lingua, medicina, malattia.

Pubblicazioni e articoli:

Frisone G. Guardar-si alla finestra, Una terapia narrativo-autobiografica per la stimolazione cognitiva di una paziente Alzheimer, AM, Rivista della Società Italiana di Antropologia Medica, n. 43-46, p. 2017-2018, p. 89-132.
 

per contattare la dott.ssa Frisone: gloriafrisone (@) gmail.com

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Il volantino del Convegno

il link al video del Convegno

alcune foto dell’evento presso la sala congressi SOMS di Borgomanero.